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Anselmo Cachorro, paragrafo 44

Anselmo Cachorro paragrafo 44

Anselmo Cachorro spuntò così un’altra delle cose da fare per l’amatissima nonna defunta. Liberarla dalla terra che le premeva sul viso, per farla volare via dal paese che odiava ma di cui amava ogni giorno che vi aveva trascorso. Perché erano gli anni in cui aveva cresciuto il suo Cachorrito, diventando una vecchia e tenera tigre. Ma solo per lui, …

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Anselmo Cachorro, paragrafi 42 & 43

Anselmo Cachorro 42 43

Il giorno seguente c’erano nuvole basse. La pioggia cadeva sottile in silenzio, e l’umidità che avvoltolava ogni cosa penetrò nella cute di Anselmo Cachorro. E per la prima volta da quando gli segarono il gesso, avvertì un fastidioso e insistente dolore al polso sinistro. Ti fa male, domandò la bambina. No, le rispose. Mi prude soltanto. Bugiardo, gli sorrise ordinando …

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Anselmo Cachorro, paragrafi 40 & 41

Anselmo Cachorro 40 41

Vuoi portarmi a registrare bendato? Le domandò ignaro che la sua prima volta in saletta sarebbe diventato un famosissimo aneddoto. Anselmo Cachorro entrò invece con gli occhi sgranati. Pensando al sogno che fece durante quelle tre notti. In cui i libri lanciati da adulti e bambini nella gabbia di Oskar Galapagos si ammassavano vicino all’albero secco. Sotto il copertone dove …

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Anselmo Cachorro, paragrafi 38 & 39

Anselmo Cachorro 38 39

Quando l’hai scritta? Gli domandò il nonno. L’ho inventata cantando, rispose. OH PORCA, sbottò Ricardo Bar. Bisogna scriverla subito. E chi se la ricorda, disse Anselmo Cachorro. Io, esclamò la bambina mentre il nonno chiedeva a Ricardo di suonare di nuovo le note di CHE MALE C’È?. E chi se le ricorda, rispose. Mica ero qui quando suonavo. Andiamo bene, …

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Anselmo Cachorro, paragrafi 36 & 37

Anselmo Cachorro 36 37

Prego, esclamò la bambina sulla soglia del salone. Dove scoprirono che si era arricchito da giovane vendendo acqua sulfurea e impacchi di fango. Con un carretto che tirava insieme alla moglie di mercato in mercato. Finché il carretto non diventò un carro trainato da un bue. Il carro un negozio, e il negozio una stazione termale. Così che chi l’aveva …

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Anselmo Cachorro, paragrafi 34 & 35

Anselmo Cachorro 34 35

Le gambe di Anselmo Cachorro fecero gnic tre volte di seguito. E poiché a ogni gnic si piegavano di qualche centimetro, i suoi occhi si abbassarono all’identica altezza di quelli blu del ragazzo. Così che lui poté leggerci dentro, in linea retta e in silenzio, l’ambiguità del suo gesto. Tranquillo, ridacchiò allora con una mano sul gesso. Però ti consiglio …

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Anselmo Cachorro, paragrafi 32 & 33

Anselmo Cachorro 32 33

Poi aprì la finestra per arieggiare la camera. Inzuppò il panno per bene, e dopo averlo strizzato lo stese sulle palpebre di Anselmo Cachorro. Fu in quel momento che decise di non restare al suo posto. Così spinse indietro la sedia, e seduta sul letto con l’angelica testa sul grembo, gli arruffava i capelli in un dondolio di bassa marea. …

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Anselmo Cachorro, paragrafi 30 & 31

Anselmo Cachorro 30 31

Sei troppo goloso, esclamò appena smise di stringerle in leggero ritardo. Disarcionando Cachorro per rivestirsi alla svelta, e uscire di casa come se lui neanche esistesse. Mentre la guardava scomparire e riapparire dalla porta numero sette, con l’aria stizzita di chi ha dimenticato qualcosa. Dicendo dormi pure qui questa stanotte, se non sai dove andare, ma se bussano ti sconsiglio …

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Anselmo Cachorro, paragrafi 28 & 29

Anselmo Cachorro 28 29

Perché le ZURETTES vogliono vivere libere, ma sono più possessive di un dio. Lo aveva avvisato Galapagos. Che male c’è? Si disse Anselmo Cachorro dissetando una balia ferita. Che male c’è? Ripeté ignaro di scrivere il titolo e l’incipit del suo bis più acclamato a fine concerti. Non c’è niente di male, rispose la balia convinta di aver perso il …

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Anselmo Cachorro, paragrafi 26 & 27

Anselmo Cachorro 26 e 27

No, sbuffò Anselmo Cachorro al ragazzo che saltava dal carro bestiame. No, ripeté quando lo invitava a saltare. Mentre la mucca orinava e il capotreno fischiava, obbligando il ragazzo a declinare l’invito e fuggire nei ruffi di GOLAS. Per mettersi in salvo senza arresto né multa. Anche se il capotreno conosceva bene ogni ruffo, essendo cresciuto in quei ghirigori dove …

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