Aumento sanzioni differenziata Genova: una scelta per incentivare i cittadini a fare di più. Oggi Genova ha il 42% di rifiuti differenziati, un buon risultato ma che può migliorare. Più alto il trend a livello regionale con il 55%.
La città di Genova aumenta le sanzioni per chi abbandona i propri rifiuti per strada o non differenzia in maniera corretta: un comportamento che costerà ora sei volte tanto, si passa infatti da 50 euro a 300 euro di multa.
Decisione presa per migliorare la città che ha cominciato la strada per una vita più sostenibile che passa dai progetti sui trasporti alle ipotesi per ridurre l’inquinamento e ora anche alla lotta per una più corretta raccolta differenziata.
Aumento sanzioni rifiuti Genova: le parole di Campora
L’assessore all’ambiente e ai rifiuti Matteo Campora ha parlato di miglioramenti, con i dati più recenti che confermano una crescita della differenziata del 42% in città. Ma sono dati che devono crescere ancora. Da qui la decisione di aumentare le sanzioni per i negligenti così da incentivare in loro una condotta migliore.
Questa percentuale può essere incrementata attraverso la sensibilizzazione dei cittadini e una lotta sempre più efficace nei confronti di chi attua azioni contrarie al senso civico. In questi anni abbiamo avviato con AMIU importanti campagne informative e di sensibilizzazione: a questo punto il giro di vite è necessario per andare a colpire chi, irresponsabilmente, conferisce in modo scorretto i rifiuti. – ha detto l’assessore Campora.
Inoltre il regolamento comunale informa anche che non devono essere conferiti rifiuti ingombranti, pericolosi, speciali non assimilabili, sostanze allo stato liquido, materiale in fase di combustione, materiale che possa recare danno ai mezzi di raccolta e trasporto e frazioni di rifiuti per i quali è istituita la raccolta differenziata.
Il 2021 era già stato un anno di impegno a caccia di irrispettosi non curanti delle regole con 2254 multe e 451 sanzioni per rifiuti ingombranti lasciati sulla strada. Caccia resa possibile grazie ad una strategia che prevedeva utilizzo di foto-trappole, appostamenti ma anche segnalazioni dei cittadini. Una strada su cui l’amministrazione intende proseguire anche quest’anno.
Le sanzioni ora oscilleranno tra i 300 e i 1200 euro a seconda della gravità dell’abbandono.
Una linea dura e chiara, ma forse quella più comprensibile ai cittadini.
La Liguria comunque sorride alla raccolta differenziata con un trend del 55%, il comune più ligio alle regole di smaltimento rifiuti è Albenga con la strabiliante percentuale dell’82% seguito da La Spezia con il 78,5%.
La raccolta differenziata in Italia
Queste decisioni non vanno viste come imposizioni ma come opportunità: dopo tutto nonostante in Italia la raccolta differenziata sia diventata obbligatoria nel 2003, ha cominciato a prendere fortemente piede solo negli ultimi 5 anni. Siamo quindi terribilmente in ritardo rispetto agli altri paesi europei e ci siamo messi in moto solo quando la situazione ambientale è diventata critica.
Scegliere di differenziare porta innumerevoli benefici: si preserva la salute collettiva – perché se non si differenzia i rifiuti finiscono in discariche a cielo aperto – è un atto gratuito, si permette un risparmio idrico, elettrico e di materie prime, e significa anche contribuire allo sviluppo del proprio Comune pagando meno tasse.
Tuttavia non mancano esempi virtuosi in Italia con le città di Treviso, Pordenone e Belluno che hanno raggiunto una percentuale del 75% di differenziata.
Si tratta di un’abitudine nuova per alcuni, un’abitudine saggia che va inglobata piano piano nella routine. Una pratica a tratti noiosa perché richiede tempo e pazienza, ma fondamentale per l’ambiente, per l’uomo e per il futuro della vita su questo pianeta.
Francesca Galleano
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