E’ crisi nera per le imprese edili in attesa di ricevere quanto dovuto dalle banche per il Superbonus al 110%. Circa un quinto di queste pare essere a rischio fallimento, se non riceveranno al più presto i dovuti risarcimenti.
Sul superbonus parla Ferrarolo di Ance Liguria in difesa degli imprenditori edili di Genova
Il fantomatico Superbonus prevede un super sconto al 110% per l’ammodernamento energetico di ville e condomini. Dal prossimo anno, secondo quanto predisposto dalla nuova manovra del Governo, si ridurrà tanto il rimborso quanto la platea di beneficiari che potranno farne richiesta.
Il problema più grosso però, ora come ora, consiste nel fatto che un gran numero di progetti sono già stati avviati ed, in molti casi, anche portati a termine secondo le regole precedenti.
Queste prevedevano anche la possibilità di cessione del credito, ossia “L’impresa edile apre il cantiere, il proprietario di casa non paga l’azienda che poi riscuote quanto dovuto dalla banca” ha spiegato Emanuele Ferraloro, presidente di Ance Liguria.
La patata bollente, dunque, era – e resta – in mano agli istituti di credito, i quali stanno tardando parecchio a versare quanto dovuto alle imprese edili.
A rischio ci sono posti di lavori, la filiera produttiva della regione, famiglie ed imprese.
Questo è quanto lamentano gli imprenditori edili, che, per voce di Ferraloro, denunciano: “Ora che gli istituti di credito continuano a non liquidare le pratiche, ci sono costruttori che, pur avendo già terminato uno o più lavori, non hanno ancora incassato un euro. Il 20% delle imprese liguri così rischia di fallire”
Anche se le regole sono state modificate per l’anno nuovo, gli impegni restano.
Le banche sono tenute a versare comunque gli importi dovuti. “Il sistema bancario su tutto il territorio si rifiuta oppure non può scontare i bonus e sta facendo saltare operazioni già approvate.” prosegue il presidente di Ance Liguria. “Ma anche imprese, famiglie e posti di lavoro. Non vogliamo dare la colpa agli istituti di credito. Ma a questo punto è necessario che il governo intervenga nuovamente per fare ancora una volta chiarezza e sbloccare le centinaia di operazioni che sono ferme.”
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