Incendio Marr: il rogo di Taggia porta la firma degli anarchici. La rivendicazione arriva sul sito francese e intanto a Carasco si fanno i conti con i danni. A rischio i posti di lavoro dei dipendenti.
E’ stato rivendicato l’incendio alla ditta Marr di Taggia avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 novembre: l’attacco porta la firma degli anarchici.
“La notte tra il 12 e il 13 novembre a Taggia (Sanremo) tramite 6,5l di benzina, abbiamo incendiato i mezzi e distrutto il capannone dell’azienda Marr. Marr= profitti sulla pelle delle persone detenute. 41 bis=carcere=tortura. Diamo forza ad Alfredo, Anna, Ivan, Juan e Toby! per l’Anarchia!“.
Questo il messaggio comparso su un sito di area anarchica francese in cui vengono citati i nomi di alcuni anarchici detenuti in regime di 41bis.
“Anna e Alfredo” fa riferimento ad Anna Beniamino e Alfredo Cospito , responsabile dell’attentato al manager di Ansaldo Roberto Adinolfi nel maggio 2012, colpito alle gambe proprio a Genova.
Gli anarchici hanno attaccato la ditta – leader nel settore della distribuzione alimentare e colpita nuovamente da incendio nella sede di Carasco – perché la accusano per l’attività di rifornimento pasti alle carceri.
Gli investigatori hanno ritenuto credibile questa rivendicazione per questo adesso sull’incendio di Taggia indagano la Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo con i magistrati Nicola Piacente e Marco Zocco.
Incendio Marr: rischio riduzione del personale
Adesso resta solo da attribuire la matrice del rogo che invece ha colpito la sede di Carasco anche se parrebbe abbastanza scontato aspettarsi che ci sia dietro la stessa mano.
Incendi che hanno avuto lo stesso copione e gli stessi obiettivi: in fiamme sono andati i camion e le celle frigorifere. A Taggia sono stati distrutti 7 camion, a Carasco invece otto.
Questo minare alla mobilità della ditta rischia adesso di ripercuotersi sui dipendenti dell’azienda che temono pesanti tagli al personale.
Se la Marr non dovesse riuscire a sostituire tutti i mezzi distrutti nel rogo sarà costretta a ridurre il proprio personale o a ricorrere ad ammortizzatori sociali per salvaguardare gli addetti.
La preoccupazione dei sindacati:
“Ci auguriamo che gli organi ispettivi accertino il prima possibile le origini del rogo, anche a tutela di tutti gli addetti alla distribuzione delle merci che lavorano in pianta stabile presso la Marr di Carasco da decenni”.
Una situazione complicata quella di Carasco, ancora senza colpevoli. Intanto cresce la tensione anche nelle sedi romagnole presidiate dalle forze dell’ordine.
Francesca Galleano
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