Per il centoquattresimo anno le strade italiane sono percorse in queste settimane da una turba di ciclisti che nel loro pedalare attraverso pianure, colline e montagne affascina e appassiona gran parte degli italiani (e molti stranieri). Si appassionano anche molti di coloro che non mettono mai piede su un pedale. Perché il Giro è il Giro…
Ma anche senza chiamarsi Damiano Caruso o Vincenzo Nibali sono tanti gli italiani che amano muoversi in sella a una bicicletta.
Nelle città padane è sempre stato normale spostarsi in bici. In Liguria è buffo vedere persone che conducendo una bici elettrica (più esattamente “a pedalata assistita”) procedono in salita (in via Caffaro a Genova, ad esempio) con estrema disinvoltura, il sorriso sulle labbra e neanche una goccia di sudore, neanche fossero a Ferrara.
In realtà l’amore dei liguri verso la bicicletta arriva da lontano…
Un bellissimo esempio del forte sentimento che unisce la gente di questa terra aspra e obliqua con le ruote e i pedali è stato un ragazzino di Celle Ligure, Giuseppe Olmo detto Gepin.

Che fosse portato per il ciclismo lo si vide nel 1924 quando, tredicenne, inseguiva in volata Costante Girardengo e Giuseppe Olivieri mentre si allenavano. La cosa convinse Olivieri a chiedere al padre di Gepin di poter allenare suo figlio e farne un campione.
Detto, fatto: nel 1931 Gepin arriva secondo nel mondiale a cronometro a Copenhagen, l’anno dopo vince la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles nella corsa a squadre, e nel 1935 diventa detentore del Record dell’Ora su pista, percorrendo 45,090 km in sessanta minuti. Ma anche due vittorie nella Milano-Sanremo, venti tappe vinte nei Giri d’Italia eccetera…
Finita l’epopea agonistica, per Gepin iniziò quella imprenditoriale.

Nel 1939 fonda a Celle Ligure la Olmo Biciclette che diventa rapidamente uno dei marchi più importanti nel mondo del ciclismo amatoriale e professionale. Perché da quell’azienda escono biciclette tecnicamente avanzate, pensate e volute da chi la bicicletta l’ha vissuta con anima e corpo, con sudore, passione e cuore.
L’esperienza di un ciclista leggendario viene messa a disposizione di tutto il mondo. Le sue bici arrivano fino in Argentina, pedalano ovunque. Merito anche dell’eccezionale attenzione ai dettagli e della sensibilità artigianale della famiglia Olmo, che fa della sua azienda un luogo di innovazione che continuamente ripensa l’idea stessa di bicicletta, le sue componenti, i materiali, i dettagli estetici.
Oggi la Biciclette Olmo è solidamente inserita nel mercato internazionale con gamme e prodotti innovativi in grado di far scoprire la passione per la bicicletta a chiunque decida di avvicinarsi a questo sport in ogni sua forma, lungo ogni pista e ogni strada.

Il marchio Olmo nobilita le bici da corsa sviluppate in collaborazione con gli atleti, le mtb per il fuoristrada impegnativo, le e-bike, che stanno diventando sempre più importanti nelle nostre città ma sono eccellenti anche nel trekking.
E le “quotidiane” destinate al traffico urbano tanto quanto al trekking leggero. Il modello di punta è la Gepin 4.0, “una macchina perfetta che chiede solo di essere provata” come dice il suo slogan.
Ma non bisogna mai stare fermi, guai a dormire sugli allori. Il reparto Ricerca & Sviluppo di Biciclette Olmo lavora in collaborazione con la divisione corse per trasferire a tutti le innovazioni e le soluzioni tecniche derivate dalle gare, per portare i materiali più performanti ai migliori prodotti di serie. In questo modo, ad esempio, nascono i telai da strada Olmo, ispirati dalle corse e progettati perché ogni ciclista possa godere della migliore esperienza in sella.
Attualmente il marchio Olmo è prodotto e distribuito da Montana Srl di Magliano Alpi (CN); www.olmo-bike.it