E’ di circa un milione di euro il sequestro preventivo effettuato dai carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) di Genova.
L’inizio delle indagini risale al 2019 a seguito di controlli avvenuti presso il porto di Genova su delle irregolarità di trasporto. Tali controlli hanno poi portato alla luce un complesso meccanismo di truffa. Tutti imprenditori italiani i sette indagati, tranne un uomo di origini africane, che hanno messo in piedi il processo.
Secondo i carabinieri grandi quantità di pannelli fotovoltaici dismessi venivano dichiarati rifiuti e venivano quindi rilasciate dichiarazioni di smaltimento, ovviamente false. Tali attestazioni consentivano di richiedere al Gestore Servizi Energetici la cauzione versata. In realtà i pannelli venivano smontati per il recupero del materiale riutilizzabile (vetro, silicio, metalli e plastiche) o, mediante l’attribuzione di nuove matricole e attestazioni di verifiche funzionali, rimessi sul mercato.
Gli indagati si assicuravano quindi un guadagno da tre fonti: incassi per il ritiro dei rifiuti dai produttori, incassi dalla rivendita dei pannelli come apparecchiature elettriche usate a paesi in via di sviluppo (in particolare in Burkina Faso) e elusione dei costi di trattamento.
Il sequestro preventivo è stato ottenuto dal pm Andrea Ranalli che coordina l’indagine su spedizioni transfrontaliere di rifiuti Raee.
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